Uno dei primi post pubblicato in questo blog riguardava l’esterofilia, quella pratica comune a molti e odiata da altrettanti che tende ad usare vocaboli stranieri in molte situazioni della vita quotidiana: nomi di negozi, di articoli di tutti i generi, frasi fatte e quant’altro.

E’ di qualche giorno fa la notizia che la città di Roma, che dalla giunta Alemanno venne rinominata Roma Capitale, per volere di quel Genio di intelligenza del sindaco Marino, ora cambierà di nuovo il suo logo: spariranno la storica sigla S.P.Q.R (Senatus PopulusQue Romanus) e la corona per far posto a “cinque palline” e ad una scritta, quest’ultima non in italiano né tantomeno in romanesco:
ROME&YOU. “Onorevole Marino – mi chiedo – ma ce sei venuto da Genova pe’ fa’ ste cazzate a Roma? Ma te ne potevi restà in Liguria, che lì c’hanno tanto bisogno di gente volenterosa?”

Il motivo di questa decisione è, secondo Marino, un
“riconoscimento di quel nome che per tremila anni ha reso nota e ha evocato, nei sentimenti di qualunque persona del pianeta, un’attitudine nei confronti della Caput Mundi o città eterna e che non ha bisogno di altri attributi o aggettivi o sostantivi, perché Roma è Roma” ( parole testuali). Ma se lo dici anche tu che Roma è Roma… perché tu la vuoi chiamare Rome? E se come dici tu volevi darle un riconoscimento per quel che ha fatto in tremila anni, perché allora non l’hai chiamata
ROMA CAPUT MUNDI? Per forza la lingua inglese dovevi usare? E poi…. tutte quelle palle sopra il simbolo che cosa rappresentano? Te lo dico io, Onorevole Marino,… sono le palle dei cittadini di Roma che si sono ingrossate grazie alle vostre amministrazioni scellerate.
Dattele in testa… una ad una!
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